Presentazione "Sicilia!"
JEAN MARIE STRAUB
DANIÉLE HUILLET
SICILIA!
(Italia/Francia 1999, b/n, 66')
La semplicità resta, nell'era degli accumuli, incomprensibile. In un mondo rovesciato si crede facile il difficile e viceversa. Straub-Huillet rivoltano-rivoluzionano il mondo e le persone restituendo a essi la posizione e il ruolo naturali. Costantemente il loro cinema è frainteso nel peggiore dei modi e questo film ci testimonia per l'ennesima volta che la società è costruita anche per questo. Chi riesce a speculare sui dotti e molteplici riferimenti letterari (Elio Vittorini che tornerà in Operai, contadini e forse nei prossimi film) -e non- che Sicilia! potrebbe stimolare, come per tutti i loro film, riesce solamente a godere di se stesso, delle quattro pagine che ha letto e dei milioni di film che ha visto, ricordando di aver consumato più industria culturale del proprio vicino di banco, ritornando meccanismo preparato e indispensabile alla discesa inarrestabile della società dell'accumulo. Tra i libri e le figurine non c'è più differenza. Questi occhi ancora credono di avere di fronte un cinema intellettuale, snob, letterario, che solo chi nuota nell'industria culturale può comprendere e valutare, con un certo fastidio e disprezzo, tale senza appello. Sicilia!, come tutto il cinema di Straub-Huillet, smaschera chi gode del proprio essere e del proprio sapere, condanna le riflessioni complesse di chi si sente autorizzato a sentirsi consapevole spettatore, pagante e senza colpe, di un mondo che rotola sempre più velocemente. Questo è un cinema primitivo, di un'imbarazzante semplicità, rivoluzionario. Un cinema per analfabeti, ciechi, ignoranti, scapestrati, che ci mostra quanto e come la 'cultura' è vincolata dalla sua rinnovata natura capitalista che rende impossibile la comunicazione, e le parole, per il ruolo consolidato di impartire ordini di consumo e di pensiero. Sicilia! è un arma sempre carica e puntata con estrema precisione contro tutto questo.
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