21 aprile, ore 21.30: proiezione di "BEAU TRAVAIL" di Claire Denis, 1999
In versione originale, con sottotitoli in italiano realizzati appositamente per l'occasione dal Kinoglaz, mercoledi 21 aprile verrà proiettato il film del 1999 di Claire Denis Beau travail. Difficile da catalogare, di una freschezza e di una libertà che siamo soliti incontrare nelle opere degli anni 60 e 70, Beau Travail prende spunto dal romanzo di Herman Melville Billy Budd il marinaio, ma è ambientato a Gibuti, e i protagonisti non sono marinai, ma soldati della legione straniera francese.
Quando a Gibuti arriva il soldato Gilles Sentain, il sergente Galoup percepisce "qualcosa di indefinito", e l'istinto gli suggerisce che si tratta di una minaccia. Il conflitto tra Galoup e Sentain è l'asse portante su cui si regge il film, che comunque si apre a numerose altre chiavi di lettura: l'Africa, le donne africane, la musica e il ballo, le pulsioni omoerotiche represse, l'inadeguatezza e l'assenza di "un posto sulla terra", il colonialismo, il cinema francese, e altro ancora. Agli appassionati cinéphiles non potrà sfuggire il fatto che il sergente Galoup sia interpretato da Denis Lavant, "Alex", magnifico attore alter ego di Leos Carax in Boy meets girl, Rosso sangue e Gli amanti del Pont-Neuf; così come un sottile brivido non potrà che percorrere le loro schiene nello scoprire che il capitano della legione straniera a Gibuti si chiama Bruno Forestier, e che l'attore che lo interpreta è proprio Michel Subor, ovvero il "petit soldat" del film di Godard, che torna così a vivere sul grande schermo, sottolineando il profondo legame non solo affettivo, ma letteralmente di carne e sangue di Beau travail con la nouvelle vague e con la storia del cinema. A tutto questo vogliamo ancora aggiungere che Beau travail ha un incipit e un finale tra i più belli e meglio girati che ricordiamo di avere visto, semplici nella loro idea, eppure così ben fatti da fare venire voglia di girare un film.
Ascolta la presentazione su radio Blackout
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Quando a Gibuti arriva il soldato Gilles Sentain, il sergente Galoup percepisce "qualcosa di indefinito", e l'istinto gli suggerisce che si tratta di una minaccia. Il conflitto tra Galoup e Sentain è l'asse portante su cui si regge il film, che comunque si apre a numerose altre chiavi di lettura: l'Africa, le donne africane, la musica e il ballo, le pulsioni omoerotiche represse, l'inadeguatezza e l'assenza di "un posto sulla terra", il colonialismo, il cinema francese, e altro ancora. Agli appassionati cinéphiles non potrà sfuggire il fatto che il sergente Galoup sia interpretato da Denis Lavant, "Alex", magnifico attore alter ego di Leos Carax in Boy meets girl, Rosso sangue e Gli amanti del Pont-Neuf; così come un sottile brivido non potrà che percorrere le loro schiene nello scoprire che il capitano della legione straniera a Gibuti si chiama Bruno Forestier, e che l'attore che lo interpreta è proprio Michel Subor, ovvero il "petit soldat" del film di Godard, che torna così a vivere sul grande schermo, sottolineando il profondo legame non solo affettivo, ma letteralmente di carne e sangue di Beau travail con la nouvelle vague e con la storia del cinema. A tutto questo vogliamo ancora aggiungere che Beau travail ha un incipit e un finale tra i più belli e meglio girati che ricordiamo di avere visto, semplici nella loro idea, eppure così ben fatti da fare venire voglia di girare un film.
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