martedì 31 luglio 2007
lunedì 30 luglio 2007
"MIAMI VICE" di Michael Mann, 2006

Certo, il cinéphile capisce immediatamente che si trova di fronte a un film di Michael Mann, non c'è dubbio - le riprese in elicottero della città di notte, gli appartamenti vuoti con i finestroni che danno sul mare, la passione travolgente e impossibile confrontata con l'amore coniugale, ecc. Ma ciò che egli riconosce è la maniera del regista, l'autocitazione, che non svela più una poetica ma si limita a accondiscendere il gusto dello spettatore preparato. Copiarsi è altro dal ripetersi, e così di questo film restano in mente più che i momenti gradevoli quelli maggiormente noiosi, come l'incredibile viaggio in motoscafo da Miami a Cuba che Colin Farrell e la sua bella improvvisano per togliersi lo sfizio di bersi un mojito all'Havana, e finalmente accoppiarsi.
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venerdì 27 luglio 2007
"LADY IN THE WATER" di M. Night Shyamalan, 2006

Se i temi che egli affronta nelle suo opere possono essere ricondotti a una specie di filosofia new age profondamente stucchevole, è anche vero che l'indubbio talento e un certo stile piuttosto riconoscibile gli hanno consentito di farsi apprezzare anche aldilà dei contenuti. Il sesto senso e soprattutto The village sono film molto piacevoli e interessanti (magari in futuro ne scriveremo), con intuizioni semplici e efficaci, e riescono a comunicarci qualcosa sull'America di oggi molto più di tanto cinema alla Sundance festival. Lady in the water sembra invece uno di quei tanti sermoni dove il predicatore alla fine si scaglia dal pulpito contro i poveri miscredenti (Shyamalan lo fa con estrema delicatezza), colpevoli di non avere fede in Dio onnipotente. Ci auguriamo quindi, come semplici spettatori, che da qui al prossimo film a Shyamalan sorga, se non una crisi mistica, almeno qualche dubbio.
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lunedì 23 luglio 2007
"SCHIAVO DELLA FURIA" di Anthony Mann, 1948

Personaggi complessi, ritmo serrato, fotografia contrastata e un utilizzo degli esterni che anticipa di qualche anno Un bacio e una pistola e Bob le flambeur rappresentano la cifra stilistica di quello che va considerato come un piccolo classico del noir americano. Cupo, privo di ironia, eppure mai opprimente, Schiavo della furia va ricordato anche per l'efficace interpretazione di Claire Trevor nel ruolo della donna del bandito, vero personaggio tragico del film.
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domenica 22 luglio 2007
"ARRIVEDERCI AMORE, CIAO" di Michele Soavi, 2006

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