Godard diceva che Chabrol (come Truffaut) a un certo punto ha cominciato a fare film uguali a quelli che un tempo odiava. E' vero, eppure ora che se ne è andato, sappiamo che ci mancherà moltissimo. Di seguito, una selezione di clip di alcuni dei nostri Chabrol preferiti.
Con Terra in trance di GLauber Rocha si è chiusa la stagione 2009/2010 del Kinoglaz cineforum. Era in programmazione ancora una serata, quella di chiusura, con la presenza di alcuni ospiti, che abbiamo dovuto rimandare per cause di forza maggiore. Le proiezioni riprenderanno a settembre 2010.
Il Kinoglaz cineforum prosegue anche nel mese di giugno. Questo mercoledì verrà proiettato il film di Glauber Rocha del 1966 Terra in trance. Girato un anno dopo il golpe militare del 1964 in Brasile, Terra in trance continua a stupire per l'energia con la quale è stato girato, per il suo stile libero e apparentemente caotico, per gli omaggi dichiarati alla nouvelle vague francese, al cinema di ricerca, ai film di Ejzenstejn. Chi non avesse mai visto un film di Glauber Rocha con Terra in trance potrà farsi un'idea piuttosto chiara di un cinema che all'epoca provocava anche furiosi dibattiti e scontri, che poteva essere amato o odiato, intensamente, ma che certamente non lasciava indifferenti. Un cinema che ha sempre voluto essere contro Hollywood e in lotta contro l'imperialismo culturale dell'occidente, e che per questo, non ha potuto che uscire sconfitto dalla battaglia.
Il film verrà proiettato in lingua originale sottotitolata in italiano. Si comincia alle 21.30 al centro sociale Askatasuna. L'ingresso è libero.
Il Kinoglaz cineforum presenta questa settimana uno dei film più belli di Chris Marker, figura importantissima quanto atipica del cinema francese. Regista politico, non esplicito ma nelle pieghe della scrittura e della messinscena cinematografica, di cui interroga incessantemente i dispositivi.
Il film è del 1983. Il titolo deriva dal ciclo di canzoni Senza sole di Modest Mussorgskij. Sans Soleil è una meditazione sulla natura della memoria umana e l'oblio. Sull'incapacità di ricordare il contesto e le sfumature della memoria e, di conseguenza, come la percezione di storie personali e globali sia artificiosa. Un film al contempo spaesante e familiare, nonostante le distanze che racconta.
Presentazione redatta da Gianluca P.
Soggetto (dal press-book del film): «Una donna sconosciuta legge e commenta le lettere che riceve da un amico cameraman free-lance che percorre il mondo ed è attratto in maniera particolare dai "due poli estremi" della sopravvivenza, il giappone e l'Africa -quest'ultima rappresentata da due paesi che, malgrado il ruolo storico che hanno avuto, sono tra i più poveri e dimenticati: la Guinea Bissau e il Capo Verde. Il cameraman si interroga (come tutti i cameraman, in ogni caso quelli che si incontrano al cinema)sul senso della rappresentazione del mondo di cui egli è l'inarrestabile strumento, e sul ruolo della memoria che egli contribuisce a costituire. Un suo compagno giapponese, risponde da parte sua aggredendo le immagini della memoria, smembrandole al sintetizzatore. Un cineasta si impadronisce di questa situazione e ne fa un film, ma invece di incarnare questi personaggi e di mostrare i loro rapporti, reali o supposti, preferisce organizzare gli elementi de dossier come se si trattasse di una composizione musicale, con temi ricorrenti, contrappunti e fughe speculari: le lettere, i commenti, le immagini inventate, più alcune immagini prese a prestito. Così da queste memorie giustapposte nasce una memoria fittizia, e così come si poteva leggere un tempo fuori dalle portinerie " la portinaia è sulle scale", si vorrebbe in questo caso far procedere il film dal cartello "la finzione è all'esterno"».
Inizio proiezione ore 21.30 presso il Csoa Askatasuna, ingresso libero, versione originale sottotitolata in italiano.
Tutte le ore feriscono... l'ultima uccide, incredibile "traduzione" italiana del titolo originale Le deuxième souffle è forse il meno noto (in Italia) fra i grandi film di Melville, pur rappresentando una tappa fondamentale nella filmografia del regista francese. Ultimo suo film in bianco e nero, Tutte le ore feriscono... costituisce per lo stesso Melville un modello di riferimento per suoi i film successivi, tanto formalmente quanto a livello tematico. Soprattutto i temi dell'amicizia, della lealtà, del codice d'onore dei gangsters trovano qui una prima sintesi efficace e compiuta, successivamente eguagliata ma mai davvero superata, per quanto Le Samourai (Frank Costello faccia d'angelo in italiano...) , girato l'anno dopo, resti la pellicola in assoluto più influente ed emozionante realizzata da Melville.
Il film, come di consueto, verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in italiano. Scelta peraltro obbligata, dal momento che non esiste disponibile una versione doppiata in italiano.
Si inizia alle 21.30, presso il centro sociale Askatasuna, ingresso libero.
Originariamente pensato e realizzato per la tv, Contratto per uccidere verrà poi distribuito nelle sale cinematografiche in quanto giudicato troppo violento per il pubblico del piccolo schermo. Anche a distanza di quasi cinquant'anni tale scelta risulta comprensibile, se pensiamo a quello che passava in tv nei primi anni sessanta. Non tanto e non solo per ciò che nel film viene mostrato, quanto per la durezza dei caratteri e delle situazioni, spesso un gradino oltre di quanto ci si potrebbe aspettare. Contratto per uccidere (The killers in originale), uscito nel 1964, è ricordato soprattutto per essere il remake de I gangsters (sempre The Killers in originale) di Robert Siodmak, film più celebre e celebrato di quello di Siegel, certamente più visto e analizzato, per quanto le inquadrature oblique di Contratto per uccidere, e lo spietato personaggio interpretato da Lee Marvin non abbiano meno influenzato e lasciato il segno nei registi emergenti dell'epoca e in quelli successivi rispetto al film di Siodmak.
Si inizia alle 21.30, ingresso libero. A meno di sorprese dell'ultima ora, il film verrà proiettato in versione doppiata in italiano.
Con cadenza giornaliera il sito Mediapart.fr sta pubblicando on line una video-intervista di 2 ore con Jean-Luc Godard, suddivisa in 10 parti, e realizzata il 27 aprile 2010 a Rolle, a casa dello stesso Godard. Le pubblicazioni termineranno il 19 maggio, giorno in cui Film Socialisme verrà presentato al festival di Cannes. Cominciamo con il presentare le prime due parti, ripromettendoci di aggiornare giorno per giorno questo post, aggiungendo le parti successive non appena disponibili per la condivisione. Purtroppo l'intervista non è sottotitolata, ma chi mastica un pò di francese potrà comunque farsi un'idea dei contenuti della stessa. La "scoperta" la dobbiamo all'eccellente blog di Craig Keller Cinemasparagus.