Google Website Translator Gadget

mercoledì 17 marzo 2004

Presentazione "Due o tre cose che so di lei"

DUE O TRE COSE CHE SO DI LEI

Jean-Luc Godard, Francia, 1966, col, 90’

IL MIO RAGIONAMENTO IN QUATTRO MOVIMENTI

La storia di Juliette in 2 o tre cose che so di lei non sarà raccontata in continuità, poiché si tratta di descrivere, allo stesso tempo che lei, gli avvenimenti di cui ella fa parte. Si tratta di descrivere un “insieme”.

Questo “insieme” e le sue parti (…) bisogna descriverle, parlandone contemporaneamente come degli oggetti e dei soggetti. Voglio dire che non posso evitare il fatto che tutte le cose esistono sia all’interno che all’esterno. Questo, per esempio, potrà essere reso sensibile filmando un immobile dall’esterno e poi dall’interno, come se si entrasse all’interno di un cubo, di un oggetto. Allo stesso modo, il viso di una persona è visto generalmente dall’esterno.

Ma com’è che essa vede quello che la circonda? Voglio dire: com’è che essa sente fisicamente il suo rapporto con gli altri e con il mondo? (…)

Se ora si analizza questo progetto di film, si vede che si può scomporre il mio ragionamento in quattro grandi movimenti.

DESCRIZIONE OGGETTIVA (o almeno tentativo di descrizione)

a) descrizione oggettiva degli oggetti: le case, le macchine, le sigarette, gli appartamenti, i negozi, i letti, le tv, i libri, i vestiti, ecc;

b) descrizione oggettiva dei soggetti: i personaggi

  1. DESCRIZIONE SOGGETTIVA (o almeno tentativo)

a) descrizione soggettiva dei soggetti: soprattutto per mezzo dei sentimenti, cioè attraverso le scene recitate e dialogate;

b) descrizione soggettiva degli oggetti: gli arredamenti visti dall’interno, in cui il mondo è al di fuori, dietro le vetrate, o dall’altra parte dei muri.

  1. RICERCA DELLE STRUTTURE (o almeno tentativo)

Cioè 1+2=3. Vale a dire che la somma della descrizione oggettiva e della descrizione soggettiva deve portare alla scoperta di certe forme più generali, deve permettere di raggiungere non una verità globale e generale, ma un certo “sentimento d’insieme”, qualche cosa che corrisponda sentimentalmente alle leggi che occorre trovare e applicare per vivere in società. (Il dramma, appunto, è che noi scopriamo non una società armoniosa, ma una società troppo sbilanciata e consumistica).

  1. LA VITA

Cioè 1+2+3=4. Vale a dire che aver potuto isolare certi fenomeni d’insieme, continuando a descrivere degli avvenimenti e dei sentimenti singolari, ci porterà alla fine ad essere più vicini alla vita di quanto lo si era all’inizio. Forse, se il film è riuscito, forse è allora che si rivelerà ciò che Merlau-Ponty chiamava “l’esistenza singolare” di una persona, di Juliette in particolare. Alla fine, l’obiettivo sarebbe che io potessi arrivare qualche volta, non sempre, ma qualche volta, a dare il sentimento che si è tutti vicini alla gente.

Insomma, se rifletto un po’, un film di questo genere, è un po’ come un saggio sociologico in forma di romanzo, per fare il quale non ho avuto a mia disposizione che delle note musicali.

E’ dunque questo il cinema? E io ho ragione a volere continuare a farlo?

Ns. trad. parziale del testo di Godard pubblicato su Avant-Scène Cinéma n.70, maggio 1967

0 commenti:

GUARDALO ORA! Video, film e documentari online consigliati dal Kinoglaz cineforum

About This Blog

Su questo blog pubblichiamo quanto concerne il Kinoglaz cineforum, oltre a recensioni varie, notizie, immagini ecc. legate al mondo del cinema.

Our Blogger Templates

  © Blogger templates The Professional Template by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP