Presentazione "Detour"
DETOUR
(USA 1946, b/n, 65')
i.: Tom Neal, Edmund MacDonald, Tim Ryan
Autentico e noto b-movie, Detour racconta un viaggio estremo verso una meta impossibile, quella felicità del peggior sogno americano chiamata California. La Hollywood che ha chiuso le porte alla fidanzata di Al è la stessa da cui Ulmer si tiene a debita distanza. Quest’opera sporca, povera e imprecisa, si mostra immediatamente come alternativa allo star-studio system: nessun volto noto, nessun titolo, pochi spazi, nessun esterno, una trama assurda contro ogni logica, una durata non convenzionale. Ciò che resta sono le briciole del protagonista; colpito da quel destino violento e infallibile ci racconta la sua storia da un bar; le immagini scorrono ineluttabilmente come un lungo flashback mostrandoci qualcosa del vicino passato che né lui né noi possiamo modificare. Forse l’errore del pianista Al è stato quello di volersi inserire in un cinema luccicante che non gli apparteneva e che non poteva capirlo; il caso è meno casuale di quanto si possa credere e la forza con cui ancora oggi questo film si allontana con ogni mezzo da un cinema per sognatori fatalmente artificiali si sente ancora oggi e rende Detour ancor più classico del cinema non visto da Al.